Calcio, l’equazione-Catania

Torre del Grifo; tribunale

Un ambiente calciofilo esasperato e al collasso è ormai preda del disordine, turbato dal futuro incerto del Calcio Catania. I tifosi rossazzurri vivono con apprensione, tra i divieti imposti dal Coronavirus e le voci impazzite che si rincorrono, la ricerca di un nuovo punto di riferimento che possa riportare in alto il sodalizio di via Magenta. Sono i giorni, questi, delle pressioni spasmodiche nei confronti della dirigenza del club etneo: il richiamo alla immediata cessione per evitare il tracollo da parte dei tifosi, in particolare dei gruppi organizzati della Curva Nord e non soltanto, ha alzato sensibilmente lo speciale termometro della tensione cittadina sul fronte sportivo. Con la vita della squadra in bilico è consequienziale che questo accada.

Il trio Astorina – Di Natale – Scuderi approda al Catania con un unico scopo, ovvero arrivare alla cessione della squadra dell’elefante; sul primo gravano diverse responsabilità anche sul fronte Finaria in qualità di liquidatore. L’azione dei tre dirigenti, non va dimenticato, è posta sotto una lente d’ingrandimento: la richiesta di accesso per Finaria alla misura di concordato preventivo in bianco ha infatti chiamato ad un ruolo determinante in questa fase cruciale e critica il Tribunale di Catania, la nomina di commissari che valutano i passi compiuti dall’azienda in attesa del piano di rientro e di offerte per la liquidazione degli asset sono un passaggio determinante in tal senso. Tra l’altro l’arrivo del terzetto dirigenziale oggi al comando delle operazioni del Calcio Catania è stato anticipato dalle indagini della Guardia di Finanza a Torre del Grifo, segnale che indica uno stato di analisi approfondita sulle attività di Finaria (quell’evento era legato principalmente a Meridi, su cui una pesante relazione è stata scritta e depositata nei giorni scorsi e per cui era stato chiesto di accedere all’amministrazione controllata).

Questo preambolo è la chiave per la lettura della situazione: bisogna comprendere l’importanza assunta in questa fase dal controllo dei commissari – e quindi del Tribunale – sulle azioni della società rossazzurra. Un ruolo di garante assoluto del rispetto delle procedure. Le scelte poste in essere oggi dal CdA del Calcio Catania in merito alla cessione delle quote non sono dunque scelte “libere” ma vincolate allo scopo per cui è stato richiesto il concordato: in altre parole l’avvio di una fase di liquidazione degli asset impone in primis a Gianluca Astorina di perseguire le vie che portano alla cessione. Ma è facile arrivare alla cessione di questi asset nella condizione in cui questi si trovano dal punto di vista economico? Messo in cassaforte questo concetto, visto e considerato che la mancata ottemperanza al compito porterebbe a gravi conseguenze, il tassello successivo è quello delle tempistiche. Bisogna cedere al più presto per evitare il fallimento (buone offerte permettendo), col benestare del Tribunale che dovrà vagliare ogni proposta, leggere ogni pec ufficiale pervenuta al Catania, per evitare che i creditori – post pandemia visti i decreti che difendono dalle istanze le società in difficoltà fino al 30 giugno – possano appellarsi a loro diritti ponendo fine alla vita della matricola. Non ci sono altre soluzioni percorribili e la pandemia in quest’ottica ha aggravato il quadro dei possibili altri sostegni all’attuale proprietà, pur avendo dall’altra parte allungato i tempi e consegnato ossigeno (la questione relativa alla ricapitalizzazione è emblematica, il Catania avrebbe dovuto ricapitalizzare in questi mesi e questo mancato intervento in altri contesti storici avrebbe comportato la fine del club ma al momento fino a dicembre anche questo argomento è in ghiaccio).

La condotta perseguita fino al momento dell’accesso alle misure di cui sopra da parte della proprietà sarà valutata da chi ne ha competenza nei tempi dovuti, ed è quella condotta che ha portato il Catania a questo grave momento di impasse. Oggi la ricerca di soluzioni non è semplice, nè immediata a rigor di logica e il compito che la dirigenza attuale avrà dinanzi ad una ufficiale proposta di acquisto sarà semplicemente quello di trasmettere le informazioni al tribunale. Pensare che sia facile arrivare al porto è un errore a prescindere, nulla sarà facile in questi giorni, queste settimane e questi mesi che verranno e non lo sarà neanche per chi andrà a comprare il Catania (e Torre del Grifo, di Calcio Catania Servizi) visti i debiti importanti contratti nel tempo. Un ultimo appunto va fatto sul Comitato e annessa Cordata, unica realtà ad aver fino ad ora realizzato passaggi ufficiali per comprare le quote. Nel caos generale del periodo questo gruppo, presentandosi definitivamente alla piazza dismettendo i canoni della riservatezza, avrebbe una carta in più da giocarsi. Il tutto con in mano una offerta di spessore, quella è la base.

(fonte foto: calciocatania.it)

 

 

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